mercoledì 19 dicembre 2012

Urla che tanto non ti sento!




Sono passati quasi due mesi dall'ultimo post, troppi.
Non per mancanza di argomenti di cui parlare, quanto per la voglia di non urlare!!! 



Ebbene sì, viviamo un momento in cui il bisogno di urlare sembra superare la voglia di ragionare ed io, in quanto uomo, non sono certo esente dal fenomeno. 
Gente che si ricandida, gente che spara, gente che muore. Subito o lentamente ma, alla fine, muore! Sotto forma di cadavere o di zombie ciondolante per le strade e per motivi che ti fanno dire: "Ma come è possibile?" 
Va bene che Marzullo avrà stancato col suo "Si faccia una domanda e si dia una risposta" ma questo dilagare di "Fatti una domanda e non darti una risposta" credo sia peggio; è come cucinare senza poi mangiare: inutile. 
Restano così domande che nascono solo per un moto di reazione emotiva all'evento che è istintiva, non puoi fare a meno di farti "quella domanda"; cosa che invece non capita per la risposta, se non per quelle che  rischiano di risultare banali o superficiali.
Per la risposta serve anche un pensiero e ho provato a pensare a una risposta, giuro!
Per questo il silenzio, perchè non riuscivo a pensare a niente che non comprendesse insulti verso qualcuno/qualcosa o un predicozzo etico e moralista; cose molto più simili a sfoghi e accuse che ad una risposta e avrei voluto gridarle così forte che il più celebre "Urlo di Munch" avrebbe rischiato la sua leadership di notorietà. 

Sarebbe stata però una risposta emotiva, banale e superficiale. 
Ho scelto il silenzio e, come risposta a questa surreale realtà, è nata una storia...

"Nelle calde terre di Cuore vivevano le Emozioni, sempre pronte a esplodere. 
Il ritmo di vita di questi luoghi era palpitante, scandiva le giornate, e le Emozioni non erano mai ferme; al minimo accadimento, dal più serio al più banale, erano sempre le prime ad arrivare in piazza. L'unico problema era che, giunte sul posto, ognuna iniziava a dire la propria in base al suo carattere. 
Amore, Odio, Gioia, Rabbia e tutte le altre Emozioni discutevano e discutevano senza ascoltare e così finivano sempre per urlare. Non conoscevano "Idea!".
Più in alto, invece, vivevano i Pensieri, abitanti dell'impervio e freddo territorio della Mente. Neve e ghiaccio avevano ricoperto da tempo questi luoghi ed ora uscirne era difficile; scivolando a grande velocità i Pensieri avrebbero dovuto scendere fino a valle solo per vedere cosa succedeva in paese ?
Logica, Razionalità, Analisi, Organizzazione al momento di affrontare la discesa tornavano indietro e ricominciavano a girare vorticosamente perdendosi nei meandri della Mente. Non conoscevano "Coraggio!".
Un giorno, però, "Idea!" e "Coraggio!" che da sempre erano stati i più ribelli dei loro popoli si incontrarono. 

Accadde che "Idea!", per caso, all'ennesimo tentativo di saltare giù per  dare un'occhiata scivolò, proprio mentre stava per tornare indietro come al solito. 
Quello stesso giorno "Coraggio!" aveva varcato i confini delle terre del Cuore deciso ad esplorare ma senza una metà precisa, così tanto per fare qualcosa, e così trovò "Idea!" e senza timore si sedette a parlare con lei. 
Da quel giorno cambiarono i loro mondi perché nacquero le Risposte. 
Non quelle urlate dei popoli del Cuore ma neanche quelle ego-riferite e, a volte, un po' snob degli abitanti della Mente. Entrambi avevano capito che, quelle nate quel giorno, erano le sole Risposte in grado di cambiare veramente le cose."

Ora resta solo un piccolo problema...
Come fare ad evitare che Pensieri ed Emozioni si incontrino solo così: "per caso"? 
Come riconoscere l'Emozione a cui dare voce? Con quale Pensiero abbinarla?
Pensate se "Idea!" avesse incontrato "Odio!" invece di "Coraggio!"... 
Purtroppo, come sappiamo, ogni tanto accade.

Liberiamoci!
http://www.youtube.com/watch?v=HgBedSMX8pc


2 commenti:

  1. Parlare, urlare, sussurrare, pensare... Non bisogna mai sopprimere il Pensiero e l'Emozione. Non bisogna avere paura.
    Io non ho paura.

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  2. Non parlo di averne paura, piuttosto di averne coscienza e assumersene la responsabilità cercando di combinarli al meglio.
    Risposta emotiva? Spesso uguale a una decisione affrettata.
    Risposta mentale? Principio economico del minimo sforzo e massimo risultato, poco importa del "senso".
    Insieme? Una risposta, giusta o sbagliata poco importa, ma almeno sarà responsabile e argomentabile e non da giustificare o condannare nelle moderne arene chiamate talk show.

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